Thursday, October 20, 2016

(ITALIAN) Bullismo: Il mio pensiero




(Fonte: Tumblr)

Bullismo: Il mio pensiero.


Il Bullismo è, purtroppo, la piaga del secolo.
Se ne dovrebbe parlare di più, questo mi ha spinto a scrivere questo piccolo articolo.

Secondo gli studi istat, nel 2014, il 50% dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni, sono stati vittime di bullismo fra i banchi di scuola, addirittura il 19,8% ogni mese e uno scoinvolgente 9,1% ogni singola settimana. 
La maggior parte delle vittime erano ragazze, ma anche i maschi non sono esenti da questa barbarie che avviene sotto gli occhi di educatori ed insegnanti che non intervengono.

Io per prima, sono stata vittima di atti di bullismo, per la maggior parte della mia carriera scolastica e anche fuori dalla scuola. 
La maggior parte delle ragazze appartenenti alla mia categoria, ovvero la categoria delle persone non fisicamente accettabili dalla legge morale del più figo, del più popolare e delle persone sociali, potranno capire le mie parole.

Ok, stavolta non darò tutta la colpa all'Italia, come faccio di solito, qui il problema è ben radicato e va spiegato, senza mollare troppe colpe a questo povero stato.

Sarò buona, ma non troppo, nel dirvi che la maggior parte dei bulletti, al contrario di quello che credete, non sono poveri bambini che hanno subito violenze oppure fanno parte di un ceto sociale basso o tutte queste belle favole, perchè, signori miei, non è assolutamente vero.

E' bene scaricare tutte le colpe sui "meno fortunati" così da giustificare lo schifo che fanno, ma non è la cosa giusta da fare, proprio no.
Personalmente la mia piaga scolastica, la persona che non mi ha dato tregue per tutte le scuole medie, era una ragazzina piuttosto agiata, con genitori altolocati e dall'aspetto curato, simbolo della cura che i genitori si prendevano cura di lei.
Eppure, i suoi comportamenti nei miei confronti erano davvero pesanti, nonostante io abbia avuto al mio fianco una persona che mi ha sempre difesa e lo fa tuttora.

Ma non è di me che voglio parlare, almeno non ancora, ma voglio farvi capire:
 La colpa è vostra.

Si esatto, è vostra. E' di chi vede questi atti e non fa nulla.
E' di chi non si oppone.
E' di chi fa finta di niente e giustifica il tutto con "ma son ragazzi"


Perché no, non sono ragazzi, non dovrebbero comportarsi così, nessuno dovrebbe passare un percorso importante come quello scolastico, tormentato da violenze fisiche e morali.
Lascia dei segni che sono difficili da cancellare e alcune di noi non si riprenderanno mai, altri potranno reagire per risentimento, altri invece penseranno che è troppo.

Dico che è una piaga, perchè lo è davvero, tantissimi ragazzi e ragazze si tolgono la vita per le violenze subite e no,non sto parlando solo di suicidio: Sto parlando di persone che si chiudono nel loro guscio e non ne escono, che non avranno mai più amici, perché non si fideranno mai più di nessuno e che perderanno, per sempre, interesse nella vita.

Quindi, come fate, davvero, a descrivere una cosa del genere come "una ragazzata"?
Lo dico spesso ormai: "Non fate mai agli altri, quello che non vorreste fosse fatto a voi" e prendetelo come filosofia della vita, perché se la pensassimo tutti così, forse sarebbe un mondo migliore.

Se avete avuto esperienze di bullismo, contattami al mio indirizzo e-mail: Ho in mente un grande progetto, che spero di poter mettere in atto. 

Grazie per aver letto questo sfogo, alla prossima.





Monday, October 17, 2016

(ITALIAN) Stereotypes




Essere nata negli anni 90 è stato, per me, un vantaggio.
Eravamo tutti più liberi, ma anche più soli.

Non eravamo schiavi della tecnologia, alla ricerca assetata di like e condivisioni, di un'approvazione da migliaia di sconosciuti, solo per sentirci meno soli e più accettati.

Ecco, questa però è stata la sensazione, la fame, di tutta un'adolescenza, per me.

Il 4 febbraio 2004 è nato il nostro amato facebook, ma non è stata la prole di Mark Zuckerberg il mio primo social, bensì Netlog, nota piattaforma (ormai affondata da anni) che custodisce silenziosamente tutti i nostri ORRORI adolescenziali.
Nel mio caso, nasconde quatto quatto la mia epoca più oscura, quella dove volevo “essere alternativa ed esprimere me stessa” vestendomi come altri 200 adolescenti, solo perchè la fama che li precedeva mi affascinava.
Insomma, sotto il celebre (?) nome di Suicide_Doll_Killer_VF c'ero io, una sottospecie di Scene Queen versione poraccia, che cercava di emergere in mezzo a milioni di ragazzi e ragazze su Netlog.
Ero piuttosto piccola, credo 13 enne, non avevo la più pallida idea di che inferno fosse internet, quindi postavo e postavo e postavo foto fatte con una macchinetta fotografica del supermercato con abiti comprati al mercato di quartiere modificati da me e extension colorate comprate con i risparmietti.

Tuttavia, si sa, alla gente piacciono sempre le cose expensive, e io, 13 enne e povera in canna, non avevo certo tutto quello che serviva per essere una Scene Queen da manuale. Quindi, la mia ascesa verso Queen dei Train di Netlog fu più una discesa, perchè oltre che non essere minimamente cagata da nessuno, mi beccai pure un paio di insulti dai truzzetti di quartiere.
Ma fu sinceramente meglio così.
Abbandonai la chiesa di Piazza del Popolo per sempre (no dai, non proprio per sempre) e per un po' non cercai più fama.


Sono ricaduta nel circolo della fame di like negli ultimi mesi.
Non è stato bello, ero sempre a mettere in wishlist cose di tendenza, avevo aperto due blog con articoli che facevano molto ridere per quanto stereotipati, fatti palesemente per fare ""views""
Insomma, quando mancano i soldi e mancano davvero, faresti di tutto per guadagnare.
E la prima cosa che ho visto, è stato youtube.
Essendo che non ho l'attrezzatura, mi sono buttata appunto su questi blog e...Male male.
Ti strasformi in un lupo famelico di numeri, vuoi fare alzare quei numeretti sempre di più, fino al punto in cui si trasformeranno in soldi.


Io che tanto ho sempre decantato di amare l'individualità, la creatività, mi ero ridotta a perdermi in un mare troppo profondo per me.

Non sono mai stata una persona che cattura l'attenzione, sono sempre stata molto silenziosa e anonima nell'aspetto e nella personalità. Ma non così. Non ho mai cercato di conformarmi in qualcosa che non appoggiavo.

E' un piccolo mondo, il nostro.
E' una piccola realtà, quella della creatività qui, in Italia.
Voglio fare quello che amo, che mi faccia guadagnare o diventare famosa non è più importante ormai.


Non abbiate MAI paura di essere voi stessi, anche se non sarete compresi, se vi tratteranno come spazzatura, se non crederanno mai in voi, anzi, fategli notare che si sbagliano. Metteteci tutti voi stessi e siate voi stessi.

Non perdete mai la voglia di lottare per i vostri sogni. Mai. 

Sunday, October 9, 2016

That's NOT Amore: My point of view about Italy's jobs and families condition.




That's NOT Amore: My point of view about Italy's condition




Don't get me wrong: I love being Italian. But I feel like, this is not my place on earth anymore.
I was born in 1995, in a small city near Rome, called Tivoli, a place with beautiful art pieces, full of history. My mother always gave me all over herself to give us everything that she could afford, that's not much. But I don't want to pity myself, so let's go on.
I'm 21 now, a young adult, but I'm feeling like I'm still a child. NOTHING changed for me, since I was 15. Why? It's so damn difficult to live on your own in Italy. Having well paid job is a dream for everyone here and getting a house to yourself, where you can be on your own, is quite impossible. But many of us works everyday and everynight, suffering the lack of sleep and works many hours, for 12 or even 16 hours in a day, with a daily wage that is less than 20 euro. The houses price here are from 400 euro to 800 euro... (Of course also 1000€) Of couse, we also have BILLS and TAXES but they're so expensive and useless. For example, we pay a tax for TRASH service, that costs 90 euro per month. We could live a good life, if we had 1200€ at month. But we don't afford that much.
I'm 21 now, I'm not really working , I don't really have a job. I have to depends on my parents, that can't even to make ends meet. I'm 21 now, with no future, no hopes, no goals. I'm 21 now, I want to study so many things: I want to study hairstyling, Fashion design, makeup artist, guitarist all that things that here costs 4000 euro at year. We can't afford those 'expensive' schools.
But this isn't the only problem.
Italy is killing our creativity.
We can't have colorful hair or tattoos to get a job, we also have to be like everyone else, with our makeup always flawless in our fashion clothes. We can't live with our art.
I've really wanted to study fashion and maybe became a fashion stylist to change fashion and create something new, but I can't. You only survive if you do things like everyone do.
You should all reflect about this. We should change this together.

(Thank to Tiffany Cassano for helping me)